Oggi le persone comuni sono consapevoli che il malware è una minaccia importante, ma sottovalutano il fatto che potrebbero essere vittime o complici degli hacker, quindi spesso evitano o rimuovono le protezioni dai dispositivi personali, considerandole un inutile intralcio alla navigazione.
Gli stessi utenti, tuttavia, si collegano in remoto alla rete aziendale e, se i loro dispositivi sono infetti, possono inconsapevolmente aprire una porta a potenziali hacker, creando una falla nella sicurezza. Le difficoltà per la sicurezza informatica moderna derivano principalmente dal numero sempre crescente di nuovi malware e tipi di attacchi, ma, allo stesso tempo, anche dalla proliferazione di connessioni e dispositivi non protetti. Per questo motivo, gli antivirus e i sistemi di sicurezza perimetrale non sono più sufficienti.
Gli url dannosi cambiano continuamente, il malware è sempre più difficile da identificare e i dispositivi di connessione, che devono essere tenuti al sicuro con attrezzature aggiornate, sono spesso in numero eccessivo. Serve quindi la migliore intelligence che intervenga preventivamente, impedendo l’accesso alle fonti di pericolo sul Web.
“Navigare nel regno digitale non è solo un viaggio, ma un passaggio sicuro al riparo da qualsiasi attacco malware”.
La parola malware, contrazione del termine inglese “malicious software”, è entrata nel linguaggio comune per indicare qualsiasi programma informatico diffuso con l’intento di danneggiare un utente o una risorsa in rete. Dai tempi antecedenti al 1992, quando è entrato in uso il termine “virus”, a oggi, i tipi di malware si sono moltiplicati di pari passo con l’evoluzione dell’IT, per cui è davvero sciocco sottovalutare il problema.
Secondo le ultime statistiche, oltre il novanta per cento delle imprese è vulnerabile e i ransomware, cioè gli attacchi hacker con estorsione, si confermano i più pericolosi, con pagamenti totali che superano i 20 miliardi di dollari e che si stima cresceranno di dieci volte nei prossimi dieci anni.
Il costo medio per le aziende colpite, di medie e grandi dimensioni, supera il milione di dollari, a cui vanno aggiunti i danni derivanti dalla perdita di dati, poiché solo la metà delle vittime recupera completamente i propri backup.
“Il 42% dei personal computer era vulnerabile alle minacce informatiche”
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Pericoli evitabili
Siti ingannevoli che sfruttano le assonanze e gli errori di digitazione di un nome
Programma ingannevole che finge di essere legittimo per consentire l’accesso a un sistema.
Attacchi mirati a paralizzare l’informatica dell’organizzazione per poi chiedere un riscatto.
Programmi che tracciano i movimenti della tastiera per dedurre password e credenziali.
Trojan di accesso remoto per il controllo a distanza del dispositivo della vittima.
Programma backdoor che maschera l’esistenza del software e ne assume il controllo completo.
Infezione diretta in memoria che esegue codici ed estrae dati senza installazione.
Malware incluso in un annuncio su siti web legittimi.
Programma che spia le abitudini di navigazione per ottenere credenziali.
Virus autoreplicante con lo scopo di infettare altri computer duplicandosi e rimanendo attivo.
Una serie di procedure ingannevoli per ottenere credenziali o installare programmi dannosi.
Programma che raccoglie i dati di navigazione per formulare pubblicità su misura.
Controllo remoto che effettua operazioni in serie, come la diffusione di spam, virus o attacchi DDOS.
Le richieste automatiche si concentrano nel tempo per mandare in crash un sito.
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Indagine sull’attività di Internet utilizzando l’apprendimento automatico al fine di prevenire la risoluzione DNS di siti pericolosi o inappropriati.
Scansione continua dei contenuti web da parte dell’intelligenza artificiale, con prestazioni predittive estremamente elevate di categorizzazione dei domini in duecento categorie che possono essere utilizzate come liste nere.
Protezione preventiva da malware, ransomware, botnet, phishing e attacchi hacker in generale, bloccando la navigazione nei domini pericolosi.
Monitoraggio della navigazione in Internet in aziende, scuole, PA, famiglie, ecc. con filtraggio di contenuti espliciti, illeciti e indesiderati in orari a scelta.
Protezione del cloud basata sull’intelligenza artificiale, con blocco della risoluzione DNS per i domini che rientrano nelle categorie indesiderate.