How to block sites: bloccare i siti pericolosi
How to block sites, come bloccare i siti, pericolosi o in qualche modo nocivi è importante in diversi contesti. In azienda o a casa, incappare in un sito pericoloso comporta delle conseguenze. Dalle ricadute psicologiche su un minore a quelle sulla rete aziendale, imbattersi in un sito nocivo crea un danno per diversi motivi.
Oggi è possibile bloccare i siti pericolosi, sia in azienda che a casa, con l’utilizzo di strumenti e servizi ideati appositamente e che non comportano spese ingenti, vediamo come.
1. Quali sono i siti pericolosi da cui proteggersi
Iniziamo questo contributo su come bloccare i siti classificando i siti pericolosi da cui è bene proteggersi a casa e in azienda. Partiamo da un dato di fatto: il malware e il phising, le due tecniche di attacco più diffuse al mondo, raggiungono il loro scopo a seguito di un clic su un link. Nel caso del malware, un utente clicca su un link ritenuto sicuro e da quel momento può partire l’attacco alla rete aziendale. Un attacco devastante, che, nel caso di un ransomware, può portare al blocco dei sistemi e alla presa in ostaggio dei dati. L’azienda potrà uscirne sono dopo aver pagato un cospicuo riscatto.
Nel caso del Phishing, invece, dopo il clic l’utente inserisce dei dati sensibili – come il nome utente e la password del suo home banking o i dati della carta di credito, all’interno di un sito che non appare pericoloso. Anche in quel caso il danno è notevole, visto che il malintenzionato può accedere tranquillamente al conto online o effettuare pagamenti. Ma anche nelle tecniche di Social Engineering, in cui si raccolgono dati e informazioni sensibili, l’attacco può avvenire attraverso un link. Così come la propagazione di un virus. Dunque, sono diverse le tecniche d’attacco che richiedono il clic a un link che classificheremo come pericolosissimo.
Ci sono poi i siti che alcune persone non dovrebbero mai visitare. Come i siti pornografici o quelli che inneggiano alla violenza, quelli che contengono contenuti di dubbia moralità, i siti di vendita di armi ecc. È evidente che i minori o le persone facilmente influenzabili dovrebbero stare alla larga da questi siti.
Infine, un’azienda potrebbe decidere di bloccare ai dipendenti l’accesso a determinati siti e servizi. Per esempio, i siti di gaming o di scommesse e i social network. Questo per proteggere i propri dipendenti e tutelare la produttività.
2. Come evitare l’accesso a siti pericolosi
I modi per bloccare l’accesso ai siti sono diversi. Ma non sono tutti efficaci. Intanto specifichiamo che ogni programma di navigazione, come Google Chrome, ha un sistema gratuito di blocco automatico dei siti potenzialmente dannosi. La Protezione di Google Chrome si trova all’interno del menu Impostazioni, sotto la voce Privacy e Sicurezza. È possibile impostare una Protezione Avanzata, una Standard o Nessuna Protezione.
Il sistema potrebbe sembrare sicuro ma presenta qualche limite. In primo luogo, non è possibile costruire delle liste personalizzate di siti da bloccare. Ci si può solo affidare al filtro preimpostato da Google, che non sappiamo quanto sia completo e affidabile. Inoltre, chiunque può modificare l’opzione Nessuna Protezione.
Segnaliamo, inoltre, che Google protegge la navigazione dal suo motore di ricerca e che anche il servizio di posta Gmail prevede una minima protezione. Ma il tutto si circoscrive all’ambiente Google. E questo è l’altro limite. La protezione è garantita solo se si usano gli strumenti Google. Per fare un esempio, non è detto che Google blocchi l’accesso a un sito malevolo ricevuto via chat su Facebook sullo smartphone.
Anche molti servizi web integrano un blocco all’accesso a contenuti ritenuti pericolosi totalmente gratuito. Come YouTube che propone la Modalità con Restrizioni, cliccando sull’icona del proprio profilo in alto a destra. È anche possibile bloccare la scelta sul programma di navigazione utilizzato in modo che non venga modificata da altri. Da ricordare anche YouTube Kids, una app mobile che propone solo video sicuri per i minori di 12 anni e con alcune funzionalità di controllo parentale.
Anche in questo caso, come in tutti i casi di filtraggio dei contenuti su uno specifico servizio, il blocco vale solo nell’utilizzo di quel servizio. Dunque, è una protezione molto superficiale, poco personalizzabile e di cui sappiamo ben poco. Un’azienda, per esempio, non potrebbe sentirsi sicura con l’utilizzo di questi strumenti. Perché, come detto, l’accesso ai siti pericolosi può avvenire da un messaggio di posta elettronica o da una chat, per esempio.
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3. Perché è meglio utilizzare un filtro DNS
I limiti che abbiamo evidenziato nel paragrafo precedente ci dimostrano che le soluzioni gratuite a disposizione non sono le più affidabili. Soprattutto se stiamo cercando un servizio di blocco dei siti per un’azienda, una PMI o una grande azienda.
Ma per proteggere la navigazione e bloccare i siti pericolosi non è necessario investire in soluzioni di sicurezza complesse e costose. Visto che la maggior parte degli attacchi per la rete aziendale e i computer domestici deriva da un clic, una buona soluzione può essere di investire in una soluzione specifica.
Questo tipo di soluzioni prende il nome di filtri DNS. Si tratta di servizi che si occupano di controllare l’accesso ai siti e bloccano la navigazione nel caso si tenti di raggiungere indirizzi pericolosi. Il filtro DNS è certamente la scelta migliore per tutelare la navigazione proprio perché agisce direttamente sul DNS, ovvero sull’indirizzo fisico della macchina in cui è memorizzato un sito. Si tratta di un controllo più accurato che evita che i malintenzionati si nascondano dietro nomi di dominio o contenuti apparentemente “puliti”.
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4. Le caratteristiche di un filtro DNS
Non tutti i filtri DNS sono uguali. Alcuni presentano delle caratteristiche distintive che li dovrebbero far preferire, vediamo quali:
» Aggiornamento frequente delle blacklist, le liste in cui finiscono i siti da evitare assolutamente
» Garanzia di bassa latenza (il tempo che intercorre tra richiesta e visualizzazione del sito)
» Possibilità di personalizzazione del filtro in base alle proprie esigenze di blocco dei siti
» Ampia categorizzazione dei siti dannosi e il geoblocking, un blocco in base al luogo in cui risiede il sito e che esclude dalle blacklist i Paesi considerati pericolosi
» Utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per una qualità maggiore delle blacklist, evitando di bloccare siti “puliti”
» Facilità di configurazione e personalizzazione (eventualmente delegandola a un partner certificato dal produttore del filtro DNS).
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Il filtro DNS di FlashStart ha tutto quello che si possa richiedere a un servizio di alta qualità. Supporta ben 85 categorie di contenuti diversi e dichiara una latenza minima bassissima. Utilizza, inoltre, algoritmi di intelligenza artificiale per velocizzare la raccolta dei dati sui DNS, domini e contenuti, “imparando” dalle analisi dei siti e prevedendo quali altri possano essere a rischio blocco.
I partner nel mondo che propongono il filtro DNS di FlashStart sono tutti concordi nel considerare la facilità di configurazione e di personalizzazione del servizio come una delle sue caratteristiche principali. Il filtro DNS di FlashStart, inoltre, si integra nativamente con Active Directory di Microsoft per un’installazione immediata sulle reti aziendali. Ancora, garantisce una protezione LAN mondiale e il roaming sugli end point attraverso la rete Anycast.
Infine, il filtro FlashStart garantisce la protezione dagli attacchi alle reti aziendali a un prezzo altamente concorrenziale e inferiore a molte soluzioni di sicurezza di cui la maggior parte delle Piccole e Medie Aziende, in fondo, non ha bisogno. Perché, se proteggi la navigazione dei dipendenti sei già a un ottimo punto.
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