Mobile Web Filter: cosa significa e perché tutti dovrebbero averlo

Mobile Web Filter: soluzione sempre più necessaria per monitorare la navigazione nei dispositivi mobili

Cosa intendiamo per Mobile Web Filter e perché queste soluzioni che monitorano la navigazione nei dispositivi mobili oggi sono sempre più necessarie, in azienda come in casa, per proteggere adulti, adolescenti e bambini.

1. Cos’è un Mobile Web Filter

Un Mobile Web Filter è uno strumento per la protezione della navigazione da dispositivi mobili. Per comprendere quanto sia importante oggi avere uno smartphone o un tablet protetti basti sapere che, secondo i dati di Statista nel 2021 il numero di device mobili nel mondo è pari a quasi 15 miliardi, con un incremento di un miliardo di unità rispetto al 2020. Si prevede, inoltre, che entro il 2025 il numero di smartphone e tablet, a cui si devono aggiungere i dispositivi IoT e tutto ciò che è portatile e connesso a Internet, supererà i 18 miliardi di unità.

Secondo i dati diEricsson & The Radicati Group, gli smartphone attivi nel mondo nel 2021 sono circa 6,37 miliardi. E nel 2022 ci si aspetta che questa cifra si incrementi di altri 300 milioni di unità. Riguardo ai tablet nel 2021, invece, altri dati di Statista sostengono che nel mondo ce ne sono circa 1 miliardo e 300 milioni.

Insomma, nella migliore delle ipotesi, tra tablet e smartphone attivi, arriviamo a circa 7,6 miliardi di unità, per una popolazione complessiva di 7,75 miliardi di persone. Numeri che non considerano i telefoni non collegabili a Internet, i dispositivi IoT, gli smart watch, gli smart speaker.

Da queste cifre si comprende come gli smartphone e i tablet siano diventati gli strumenti preferiti per la navigazione sul web. Attraverso smartphone e tablet navighiamo, usiamo i social network, le chat e le APP, vediamo i video su YouTube e le serie Tv su Netflix, ascoltiamo la musica su Spotify e giochiamo. Facciamo tutto con i dispositivi mobile, e spesso li usiamo anche per lavorare, mentre i bambini e i ragazzi li usano intensivamente per intrattenimento, per comunicare e per studiare.


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2. Perché è necessaria una protezione Mobile

Da quanto detto, è abbastanza chiaro quanto sia necessario oggi avere una protezione mobile per la navigazione, un Mobile Web Filter. Secondo la Secure List di Kaspersky, noto produttore di strumenti per la protezione digitale, a gennaio 2021 sono stati registrati più di 5 milioni di attacchi a dispositivi mobile. Anche se nell’arco dell’anno il trend è decisamente migliorato, nel solo mese di dicembre se ne sono registrati più di 2 milioni, circa 74mila al giorno.

D’altronde, dato l’alto utilizzo di smartphone e tablet, è comprensibile che i cybercriminali si concentrino su questi dispositivi. Gli attacchi, che nella maggior parte dei casi si manifestano con un malware spesso non percepibile dall’utente, avvengono in diversi modi. Si può scaricare una APP infetta dagli store di Google o di Apple, si può ricevere un file da un amico, partito automaticamente a sua insaputa e, soprattutto, si può infettare il proprio dispositivo aprendo un link.
Può essere un link ricevuto via mail, via Facebook Messenger, via Whatsapp ecc., da contatti noti e da sconosciuti. E spesso l’account dell’amico che ha inviato a tutti i suoi contatti un messaggio con un link malevolo è stato violato, e lui non lo sa.

L’obiettivo di questi attacchi è sempre lo stesso: impossessarsi di dati personali o sensibili. Gli attaccanti usano piccoli software, malware o trojan, che si installano sul dispositivo e che lo scandagliano alla ricerca di dati da rivendere sul dark web. Possono essere i codici di accesso al nostro mobile banking, dati sanitari, dati della carta di credito, e anche dati aziendali. Tutti dati che possono avere un valore o da cui si può trarre un profitto, attraverso una frode o un ricatto.

Dati aziendali, abbiamo detto. Già, perché oggi usiamo smartphone e tablet per lavorare e per connetterci alla rete e alle applicazioni aziendali. Ebbene, i codici malevoli dormienti attendono con pazienza il collegamento per intercettare dati e documenti interessanti, oppure per introdursi direttamente nei sistemi. Così, il dispositivo diventa veicolo di infezione, provocando danni importanti, e il suo proprietario, in base al GDPR, potrebbe essere considerato diretto responsabile.

I pericoli aumentano quando lasciamo i nostri smartphone e tablet in mano ai ragazzi. Senza un adeguato Mobile Web Filter, possono incappare facilmente in link malevoli e siti pericolosi, con importanti conseguenze. Oltre ai danni di una navigazione non protetta, come abbiamo già detto, un dispositivo infetto diventa lo strumento con cui “bucare” la rete aziendale.


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3. Come funziona un Mobile Web Filter

Il principio di base di un Mobile Web Filter è sempre lo stesso, indipendentemente dal tipo di soluzione. Immaginiamo un “guardiano” che, nel momento in cui l’utente clicca su un link, esegue un controllo velocissimo in una serie di “registri” sul web. Se la pagina di approdo è descritta nel registro come pericolosa, la navigazione si blocca e l’utente non potrà proseguire.

Le diverse pericolosità sono definite da una categorizzazione (siti pornografici, e-commerce di prodotti illegali, siti fraudolenti, pagine che contengono malware, siti con restrizioni basate sull’età ecc.) e i vari database, i registri, utilizzati dai fornitori di servizi di Mobile Web Filtering sono costantemente aggiornati.

Proprio la consultazione simultanea di un alto numero di database e il loro aggiornamento diventano elementi fondamentali nella scelta del Mobile Web Filter migliore. È importante, inoltre, non affidarsi solo a eventuali Mobile Web Filter già presenti in sistemi di protezione, quelli che una volta si chiamavano antivirus ma che oggi fanno molto di più, proprio perché potrebbero non rivelarsi sufficientemente efficaci.

Inoltre, è (quasi) sempre possibile personalizzare lo strumento in modo da aggiungere alla lista dei siti da bloccare nuovi domini che, per qualche motivo, la nostra azienda o noi, in qualità di genitori, non vogliamo che siano raggiunti. Infine, molti Mobile Web Filter registrano le sessioni di navigazione, in modo da risalire con precisione ai siti consultati e con quale frequenza. Ed è anche possibile porre dei limiti temporali alla navigazione, funzionalità molto utile nel caso si voglia limitare l’uso di Internet ai più giovani. La facilità d’uso, la libertà di personalizzazione e la disponibilità di report sono gli altri elementi di cui tenere conto quando si decide di installare un Mobile Web Filter.

4. I diversi tipi di protezione dei dispositivi mobile

Sono diverse le tipologie di Mobile Web Filter presenti sul mercato. Google, per esempio, propone Safesearch anche per le ricerche da smartphone e da tablet. È facile attivarlo dalle Impostazioni del programma di navigazione. Come Google, oggi tutti i browser presentano una funzione per la navigazione protetta. Ma la protezione è garantita anche dagli stessi sistemi operativi mobile. Apple iOS e tutti i sistemi operativi basati su Android contengono un filtro per la navigazione.

Il filtro di YouTube si imposta abilitando la Modalità con Restrizioni, ma è disponibile anche YouTube Kids, una versione del servizio appositamente pensata per la navigazione sicura dei minori. C’è però da tener conto di una cosa: il filtro di YouTube protegge solo dalla navigazione su YouTube, così come i filtri proposti da ogni browser tutelano solo dalla navigazione tramite quel browser specifico.

E, in generale, si tratta comunque di servizi non sempre affidabili, vuoi perché i database non sono aggiornati, vuoi perché facilmente aggirabili.
Se si vuole essere certi che un Mobile Web Filter protegga realmente la navigazione sui dispositivi mobili, è meglio affidarsi a una soluzione realizzata appositamente. FlashStart da sempre si concentra esclusivamente sulla realizzazione di un servizio di web filtering sempre più accurato. E con un unico prodotto, proposto in diverse versioni per i diversi contesti (domestico, aziendale, Internet Service Provider), l’utilizzatore ha la garanzia di essere protetto qualsiasi programma o servizio web utilizzi.

FlashStart, così, protegge ogni end point dalla navigazione, indipendentemente dal browser utilizzato e dal servizio, anche nel caso di navigazione su YouTube. Per i dispositivi mobili, e in generale per qualsiasi tipo di computer, FlashStart rende disponibile ClientShield. Si tratta di una APP facilmente installabile su qualsiasi dispositivo mobile, Android, ChromeOS e iOS, che si collega direttamente al servizio FlashStart Cloud. Chi l’ha installato ne ha apprezzato la semplicità d’uso e il fatto che il filtro non intralci o rallenti la navigazione. Per questo, ClientShield è stato particolarmente apprezzato in diversi istituti scolastici, in Italia e in diversi Paesi del mondo.

Il punto di forza di FlashStart è che ispeziona unicamente il traffico DNS, oltre a sfruttare una rete vastissima di data center sparsi in tutto il Pianeta (Anycast) e, di conseguenza, numerosi database sempre aggiornati. Il motore applicativo alla base del servizio, inoltre, sfrutta specifici algoritmi di Intelligenza Artificiale, sempre con l’intento di velocizzare il controllo dei link, evitando il più possibile il rallentamento nella navigazione.

Il servizio di protezione della navigazione di FlashStart, inoltre, è facilissimo da installare, configurare e personalizzare, e fornisce un report di navigazione dettagliato. È anche possibile impostare degli orari per la navigazione, in modo da limitarne l’uso da parte dei più piccoli.

Le numerose installazioni di FlashStart confermano le garanzie di massima sicurezza nella navigazione da dispositivo mobile, sia a casa che a scuola, in azienda come attraverso reti pubbliche, come nei casi sempre più frequenti di smart working.


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Categoria: Cloud
Tempo di lettura 3 min
Valerio MarianiB2B IT Journalist & Digital content
Mi occupo di fornire alle aziende analisi approfondite e contenuti digitali di alta qualità per aiutarle a rimanere competitive nel mercato tecnologico. Sono qui per fornire intuizioni chiare e strategie di comunicazione efficaci per il successo aziendale.

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