I giovani nell’era del Cyberbullismo, Revenge porn, grooming online e malware: Intervista a Marcello Rocca

In questo particolare periodo il “digitale” ha assunto sempre più importanza nella nostra vita quotidiana. I genitori svolgono la loro attività lavorativa in modalità smart working, studenti seguono le lezioni scolastiche con la Didattica a Distanza, i rapporti sociali hanno luogo sempre di più con l’utilizzo dei social media.

Tutta questa mole di attività online non ha fatto altro che indebolire “le difese” contro una sovraesposizione delle nostre attività in rete evidenziando tutta una serie di problematiche ben note quali cyberbullismo, Sexting e revenge porn, grooming online, virus, malware, spyware.

FlashStart® è da sempre attivo nel combattere tali problematiche nell’ambito scolastico-educativo  fornendo un valido supporto attraverso lo sviluppo del software in cloud per il filtraggio di siti inappropriati e blocco dei malware. Il Team FlashStart® è attento anche alla divulgazione culturale della cybersecurity attraverso il blog ufficiale e oggi abbiamo voluto “ospitare” tra le nostre pagine Marcello Rocca, amico e collega, che ci ha gentilmente concesso un’intervista basata sulla sua esperienza quotidiana.

 

Marcello Rocca

Mi occupo di informatica da oltre 30 anni e coordino dal punto di vista tecnico lo svolgimento della Didattica a Distanza (DaD) in alcuni Istituti Scolastici della provincia di Forlì – Cesena. Mi dedico principalmente all’amministrazione delle Google Workspace for Education e alla sicurezza informatica. Sono stato il responsabile del progetto Cl@sse 2.0 della Scuola Secondaria di 1º Grado “Via Pascoli” di Cesena e realizzo siti web dinamici in ASP (Active Server Pages) e PHP (PHP Hypertext Preprocessor) utilizzando il CMS Joomla! Dal 2018 faccio parte del Training Team di Joomla.it realizzando Tutorial relativi alla gestione di siti web per le Pubbliche Amministrazioni.
Dal 2014 sono formatore per il Piano Nazionale Scuola Digitale per USR Emilia-Romagna e dal 2009 svolgo incontri di informazione / formazione per alunni, docenti e famiglie sul progetto ‘Per un Web sicuro’.

 

1. Quando ti occupi di un caso di Cyber Security su minori, a quale aspetto dedichi maggiore attenzione?

“In questi anni durante i quali ho svolto numerosi interventi presso le scuole della nostra provincia, gli aspetti ai quali ho dedicato maggiore attenzione si sono differenziati in base alla fascia di età degli alunni coinvolti. Nella fascia compresa fra i 9 e gli 11 anni ho riscontrato un sempre maggior utilizzo degli strumenti tecnologici senza un adeguato controllo da parte delle famiglie. Le femmine già a quest’età utilizzano diversi Social (Tik Tok, Instagram) e i maschietti sono sempre più coinvolti da giochi online e relative chat.

Nella fascia di età compresa fra i 12 e 13 anni sono invece più frequenti casi di Cyberbullismo e ho purtroppo riscontrato anche situazioni di Sexting e revenge porn.

I miei interventi quindi si focalizzano su questi aspetti e ho dedicato maggiore attenzione alla prevenzione di queste problematiche utilizzando anche video che mi sono stati forniti dalla Polizia Postale.”

2. Secondo la tua esperienza, qual è la difficoltà principale che si trova ad affrontare un genitore con figli adolescenti?

“Sebbene l’età media dei genitori sia sotto i 40 anni, molto spesso ho riscontrato una scarsa conoscenza delle problematiche legate ad un uso eccessivo dei dispositivi in possesso degli adolescenti. I dati sul tempo medio di collegamento ad Internet dei giovani dai 9 ai 13 anni mettono in evidenza come da postazione fissa sia di 4 ore, mentre da postazione mobile di oltre le 5 ore giornaliere (dati ISTAT). Questo dimostra come gli adolescenti utilizzino i propri dispositivi lontani da casa e senza la sorveglianza di un adulto. Credo che questa sia la maggior difficoltà che si trova ad affrontare un genitore con figli adolescenti.”

3. Quali sono le insidie e le truffe digitali più frequenti ai danni di bambini e adolescenti che ti capitano durante la tua attività di consulente?

“I più giovani, «nativi digitali», sanno interagire con gli strumenti tecnologici fin dai primi anni di vita ed è per questo che talvolta hanno difficoltà a comprendere le implicazioni quotidiane legate alla realtà virtuale. Nei giochi online molto spesso vengono utilizzate chat senza la sufficiente attenzione a chi si incontra e dando informazioni di carattere personale. Molto spesso mi è capitato di scoprire come dati quali numero di cellulare, indirizzi di abitazione, scuola frequentata vengono messi in rete senza le dovute precauzioni. Tutto questo ha comportato richieste anche “imbarazzanti” da parte di sconosciuti che si erano introdotti in chat di giochi on line come ad esempio Fortnite.

Un’altra insidia che sempre più spesso riscontro nei miei incontri riguarda l’utilizzo di Social Network decisamente molto “rischiosi”. Le percentuali di utilizzo di Tik Tok, ask.fm, insegreto stanno aumentando in modo esponenziale con profili del tutto “aperti” e quindi con il pericolo di essere visualizzati anche da sconosciuti. Dati del 2018 parlano di una percentuale compresa tra il 30% e il 40% dei giovani tra i 9 e 12 anni che “lanciano” il loro profilo pubblico sui social, lasciando fruibili numero di telefono e indirizzo…

Da non sottovalutare poi l’uso continuo, distorto e indiscriminato di WhatsApp (come degli altri social) – comprensibile per chi ha appena scoperto il suo fascino ma capace spesso di limitare le ore di sonno, di ridurre la capacità di attenzione e di lavoro, di impedire lo studio e la concentrazione, oltre che a incidere negativamente sulle relazioni sociali. La creazione di gruppi di classe, che sempre più spesso si trasformano in vere e proprie gogne nei confronti di alunni più fragili e deboli, hanno poi aumentato i casi di Cyberbullismo.”

4. Credi che il costante incremento di reati sui minori che si è registrato durante la pandemia sia stato proporzionale all’aumento dell’adozione di tool di Parental Control?

“Una delle richieste che sempre più spesso mi viene fatta dai genitori che partecipano ai miei incontri riguarda proprio l’adozione di misure di sicurezza relative ai dispositivi utilizzati dai propri figli sia in ambito famigliare, sia in quello extra-famigliare. Non sempre i genitori sono a conoscenza di tool di Parental Control e quindi mi faccio carico di spiegare loro quali possono essere le strategie migliori per monitorare lo smartphone dei loro figli e allo stesso tempo limitarne l’uso.”

5. Uno dei metodi più efficaci per proteggere i propri bambini dalle insidie della rete è filtrare siti con contenuti inappropriati, cosa ne pensi?

“Certamente il fatto che una percentuale sempre più ampia di bambini navighi senza il diretto controllo di un adulto ha aumentato il pericolo per gli adolescenti di imbattersi in siti non appropriati alla loro l’età. E’ quindi di fondamentale importanza impostare opportune strategie di filtraggio ed anche su questo argomento le richieste di aiuto da parte delle famiglie sono sempre più pressanti.”

6. Parliamoci chiaro, è frequente che un genitore non abbia sufficienti competenze tecniche per proteggere il cellulare del proprio figlio, cosa consiglieresti a questi genitori?

“Credo che il problema principale non sia il divario tecnologico fra genitori e figli ma il fatto che manchi un adeguato controllo da parte delle famiglie. Sempre più spesso i bambini vengono lasciati soli o sotto la sorveglianza di nonni che non hanno le sufficienti competenze tecnologiche per controllare come gli adolescenti utilizzano i loro dispositivi. Il mio consiglio, in primo luogo, è quello di effettuare un controllo costante dei dispositivi utilizzati dai bambini oltre quello di adottare dei sistemi di protezione e filtraggio idonei. In ultima analisi non va comunque dimenticata l’importanza di una adeguata “educazione” sull’uso di tutti i tipi di device che famiglia e scuola devono impartire agli adolescenti. In questi anni in cui ho portato avanti il progetto “Per un web sicuro” ho riscontrato una sempre più ampia consapevolezza da parte degli alunni dei pericoli che un utilizzo scorretto della “rete” può causare.”

7. Quando consiglieresti di affidarsi alla polizia postale?

“Il continuo incremento dei rischi del web per gli adolescenti con un aumento dei casi di Cyberbullismo con situazioni di Sexting e revenge porn, ha portato finalmente nel 2017 la Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica ad approvare la legge “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” che prevede una serie di misure per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo. La legge è entrata in vigore il 18/06/2017 e prevede tutta una serie di interventi che vanno dal “semplice ammonimento” alla vera e propria denuncia.

La mia esperienza come referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del bullismo e del cyberbullismo che ho svolto e che ancora svolgo in alcune scuole della nostra provincia, ha maturato in me la convinzione che quando si verificano casi di questo genere è sempre bene rivolgersi alla Polizia Postale. Sottovalutare situazioni di pericolo legate al web può portare a conseguenze anche gravi come purtroppo spesso viene evidenziato anche dalla stampa e dalla televisione.”

8. Cosa ti appassiona di più di essere un consulente di Cyber Security?

“Sono diversi gli aspetti che mi appassionano; in primo luogo, la partecipazione attiva dei ragazzi con i quali mi rapporto, il senso di responsabilità e l’interesse manifestati nei confronti degli argomenti trattati durante i miei incontri.

Va anche considerata la particolare sensibilità dei genitori che vivono gli interventi anche come momento di arricchimento personale.”

 


E’ possibile contattare Marcello Rocca per una consulenza ai seguenti recapiti:

Marcello Rocca 
Mobile 3755333314
Skype Account: roccamarcello
E-Mail: info@marcellorocca.eu

 


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Categoria: Cloud
Tempo di lettura 2 min
Laura BartoliniHead of marketing
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